Solca la mia pelle, è un cero nero che brucia nella stanza delle torture. Domani tutto sarà finito. Balla la fiamma, danza evocando il mio nome ma le ombre mi nascondono seppellito da elettrici silenzi. Il bambino urlò vedendo la serpe ma la serpe sorrise, si annidò su di una roccia che sovrastava il mondo e sussurrò una mesta preghiera. Si accesero i cento ceri neri e divampò l’amore sui mari e sulle città, si chiusero le guerre e cessarono gli inganni. Il messia scappò dai suoi discepoli ed entrò nelle galere mentre il cielo si oscurava. Scusate ma chi si sente non sa di essere il più sordo perché il serpente rimase serpente ed il vecchio pastore lo schiacciò. ================================== http://www.bastiancontrario.it